L’importanza di mangiare i cibi di Stagione
Ogni alimento, soprattutto quelli ortofrutticoli, ha una propria stagionalità.
Ogni frutta, ogni verdura cresce solo in determinati periodi e mesi, o addirittura settimane.
Il nostro stesso corpo richiede, di periodo in periodo, i diversi nutrienti: in estate ha bisogno di acqua e di sali minerali – abbondanti nella frutta estiva -, mentre in inverno richiede molti più grassi, per conservare la temperatura nonostante il freddo. Insomma, la natura ed il corpo umano viaggiano di pari passo, e quando l’uomo smette di seguire i cicli stagionali ne perde prima di tutto in benessere.
Che cosa significa stagionalità ?
Consumare frutta e verdura seguendo la stagionalità del territorio significa spesso poter scegliere alimenti a chilometri zero, o comunque di origine Italiana. Significa consumare prodotti che contengono la massima espressione qualitativa di nutrienti, perché raccolti nel loro naturale periodo di maturazione, e privilegiare anche il gusto e l’intensità dei sapori che la natura ci offre. Può significare avere degli alimenti finiti cresciuti in ambiente naturale, con un minor ricorso all’utilizzo di antimicrobici e pesticidi, che al contrario sono necessari per la produzione di prodotti fuori stagione che debbano crescere e maturare in condizioni pedoclimatiche avverse.
Il rispetto della stagionalità vuol dire anche aiutare l’ “economia domestica”, in virtù dei costi molto più elevati dei prodotti fuori stagione.
Vantaggi
Rispettare la stagionalità, si riflette anche nel rispetto dell’ambiente e del pianeta e ci permette di nutrirci con prodotti di qualità superiore ad un prezzo inferiore.
Dal punto di vista nutrizionale l’elemento cardine è il contenuto in vitamine e sali minerali, molto elevato nelle verdure e nella frutta che arrivano naturalmente a maturazione e vengono a breve consumate; questi prodotti mantengono intatte le caratteristiche organolettiche. I prodotti di serra, invece, presentano un contenuto vitaminico inferiore (soprattutto di vitamina C e beta-carotene) in quanto subiscono un’irradiazione solare scarsa o perché vengono raccolti prima della maturazione per aumentare la durata di conservazione. Col passare del tempo si può avere anche una graduale degradazione delle vitamine che quindi impoverisce gli alimenti. Quindi più lontani siamo dalla raccolta, meno vitamine conterranno le verdure.
Se acquistiamo prodotti fuori stagione coltivati in serra avremo probabilmente portato a casa anche un certo quantitativo di pesticidi; in genere, infatti, poiché per far crescere le verdure nelle serre le temperature elevate non bastano, si fa spesso ricorso a un massiccio quantitativo di pesticidi e di altre sostanze chimiche. Una buona abitudine è comunque sempre quella di scegliere verdure da agricoltura biologica, oltre che di stagione.
Quattro buoni motivi per scegliere frutta e verdure di stagione:
1) Il gusto ed il sapore. I prodotti di stagione sono molto più buoni e profumati degli stessi prodotti mangiati nei mesi “sbagliati”. Scegliere verdure fresche secondo una loro maturazione naturale permette di poterne gustare il vero sapore.
2) La salute. Le piante che seguono il loro normale ciclo di vita presentano una quantità maggiore di nutrienti e principi attivi e apportano la giusta quantità di calorie in relazione al periodo dell’anno. In aggiunta, cambiare i cibi in tavola secondo le stagioni vuol dire diversificare sempre l’apporto di vitamine, sali minerali e altri nutrienti di cui l’organismo ha bisogno.
3) Il prezzo. La frutta e la verdura di stagione non ha bisogno di serre e di energia aggiuntiva per crescere e maturare, gli basta quella del sole. Non ha costi di conservazione nelle celle frigorifere e scegliendo prodotti a km zero, vengono abbattuti i costi di trasporto.
4) Il rispetto della terra e della natura. Per coltivare alimenti non stagionali vengono utilizzate grandi serre riscaldate e illuminate che richiedono molta energia, spesso proveniente da combustibili fossili. Anche pesticidi e fertilizzanti impiegati per i cibi fuori stagione sono di sintesi, quindi derivati dal petrolio. Tutto questo si traduce in un maggior incremento dell’inquinamento.